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Diritto comunitario

Il rapporto europeo sull’integrità del gioco d’azzardo on line

La scorsa settimana la Commissione per il Mercato Interno e la Protezione del Consumatore del Parlamento europeo ( c. d. I. M.C. O.) ha approvato il rapporto relativo alla “Integrità del gioco d’azzardo on line” con 32 voti favorevoli contro 10 contrari (senza astenuti), con l’accoglimento di 42 emendamenti sul totale di ben 149 proposte di modifica presentate al testo originario.

Il Ministero degli Interni scende in campo

A cinque mesi dalla pubblicazione della sentenza Placanica (Corte di Giustizia delle Comunità Europee, nei procedimenti riuniti C-338/04, C-359/04 e C-360/04) la circolare MININT (Dipartimento P. S., Uff. Amm. Generale) dell’8 agosto 2007 sembra rappresentare la risposta dello Stato agli effetti deviati delle molte interpretazioni di parte. Cinque mesi sono stati un po’ troppi. Tanto che in processi penali anche eccellenti i giudici di merito hanno deciso praticamente senza contraddittorio. Comunque meglio tardi che mai.

Ancora delle concessioni ippiche storiche

Le incertezze e le indecisioni che abbiamo notato in vari soggetti protagonisti del mondo del gioco in Italia su questa vicenda ci portano a doverne trattare ancora. Il 13 settembre scorso, la Corte di Giustizia Europea ha stabilito che “la Repubblica italiana, avendo rinnovato 329 concessioni per l’esercizio delle scommesse ippiche senza previa gara d’appalto, è venuta meno agli obblighi del trattato CE sulla libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi e, in particolare, ha violato il principio generale di trasparenza nonché l’obbligo di garantire un adeguato livello di pubblicità delle gare”.

Effetto Placanica

Forse la Corte di Giustizia è riuscita là dove schiere di filosofi hanno fallito: la ricerca della felicità. Infatti la sentenza Placanica rende felice e soddisfatto chiunque la citi. Evviva la Corte, dunque. Gli unici a vedere una cruda realtà sono quei poveri operatori del diritto, che una volta tanto possono dirsi fieri di esprimere pareri bilanciati ed oggettivi, senza nero ne bianco.

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