Le incertezze e le indecisioni che abbiamo notato in vari soggetti protagonisti del mondo del gioco in Italia su questa vicenda ci portano a doverne trattare ancora. Il 13 settembre scorso, la Corte di Giustizia Europea ha stabilito che “la Repubblica italiana, avendo rinnovato 329 concessioni per l’esercizio delle scommesse ippiche senza previa gara d’appalto, è venuta meno agli obblighi del trattato CE sulla libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi e, in particolare, ha violato il principio generale di trasparenza nonché l’obbligo di garantire un adeguato livello di pubblicità delle gare”.
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