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Effetto Placanica

Forse la Corte di Giustizia è riuscita là dove schiere di filosofi hanno fallito: la ricerca della felicità. Infatti la sentenza Placanica rende felice e soddisfatto chiunque la citi. Evviva la Corte, dunque. Gli unici a vedere una cruda realtà sono quei poveri operatori del diritto, che una volta tanto possono dirsi fieri di esprimere pareri bilanciati ed oggettivi, senza nero ne bianco.

La qual cosa però indispettisce non poco chi quei pareri richiede, se non altro per vedersi negato il gusto della bagarre. Come un Porta a Porta tra politici senza litigi, che fa poca audience. E’ dai politici che potremmo prendere l’esempio e risolvere l’annosa diatriba con il voto: libero mercato europeo contro monopoli. Già immagino coalizioni di larghe intese… Una soluzione semplice ed anticipata abbiamo provato a darla con il sistema italiano, e sembra che funzioni. Certo tutto è perfettibile e ci auguriamo che lo sia, ma a ben guardarci intorno possiamo andarne fieri. Nel frattempo la Corte si è pronunciata ancora, sul caso Unibet, sostenendo che è sempre il giudice nazionale a dover valutare l’eventuale disapplicazione di norme interne contrarie al diritto comunitario e ribadendo comunque il principio di effettività (che non risulti impossibile o eccessivamente difficile l’esercizio di diritti garantiti dall’ordinamento comunitario). Per non essere da meno, anche i giudici nostrani si sono pronunciati nell’immediato post-Placanica. E cosi il TAR del Lazio ha respinto la sospensiva dell’esecuzione del c. d. Decreto dell’oscuramento dei Siti sostenendo che “.. la legittimità del sistema concessorio (italiano) in materia di giochi e scommesse è stata ribadita… dalla recente sentenza della Corte di Giustizia del 6 marzo 2007″ Mentre i giudici dei Tribunali di Sassari, Giulianova e Lucera, hanno assolto i relativi imputati ai sensi della L. 401/89 (gestori di CTD esteri) in quanto le sanzioni penali italiane applicate alla raccolta di scommesse da parte di centri che operano per conto di società straniere sarebbero incompatibili con il diritto comunitario, in seguito alla recente sentenza della Corte di Giustizia (Placanica).

Premetto che da pignolo – pur non avendo potuto leggere gli atti dei giudizi e valutare la rappresentazione data dalle parti, sono portato a ritenere non completo ne esaustivo l’esame svolto sia dagli uni che dagli altri magistrati (quando è stata depositata la sentenza Placanica al TAR? c’era contraddittorio nei Tribunali penali citati? Qualcuno si era costituito parte civile?). Ecco comunque che si profila di nuovo il nulla di fatto. Con una differenza però: la situazione interna in Italia è mutata e di molto e questo dovrà essere comunicato in modo chiaro a tutti. Non è mutata invece in altre realtà comunitarie, dove infatti gli attacchi su base Placanica sono già stati lanciati.

E se è vero che il giudice comunitario ha detto che “.. un sistema di concessioni può .. costituire un meccanismo efficace che consente di controllare coloro che operano nel settore del gioco d’azzardo allo scopo di prevenire l’esercizio di queste attività per fini criminali o fraudolenti.. ” non sarebbe il caso di dedicarsi a questo scopo, magari meno glamourous ma essenziale, e reprimere i CTD all’italiana?

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