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Gli eredi

Nel corso degli ultimi mesi si è discusso molto sull’opportunità di aprire sportelli distaccati dall’agenzia principale dove si possono raccogliere le scommesse sportive. Le vicende legislative sono note a tutti, ma permettetemi di fare il punto della situazione.

Con il decreto fiscale era stata prevista la possibilità per ogni concessionario di raccogliere le giocate mediante l’apertura di tre sportelli distaccati presso sedi diverse dai locali nei quali già si effettuava la raccolta delle scommesse, nell’attesa del riordino dell’intero settore delle scommesse preannunciato dalla legge finanziaria del 2005 (legge n. 311/04). Come è noto con la legge n. 266/05 si cambia indirizzo: ciascun concessionario non può esercitare la propria attività mediante l’apertura di sportelli distaccati presso sedi diverse dai locali nei quali si effettua la raccolta delle scommesse. La disposizione del decreto fiscale sembrerebbe quindi essere stata abrogata dalla successiva norma contemplata dalla legge finanziaria; la tesi dell’abrogazione tacita è condivisa anche da piazza Mastai. Di recente infatti i concessionari che avevano fatto istanza per aprire gli sportelli sono stati invitati, o meglio diffidati, a non ad attivare i punti distaccati. La diatriba tra il decreto fiscale e la legge n. 266/05 è stata risolta dal decreto del Ministero delle Finanze n. 111/06 che con l’abrogazione del D. M. n. 174/98 ha finalmente disciplinato il riordino delle scommesse su eventi sportivi e su eventi non sportivi. In particolare nel decreto richiamato viene prevista la possibilità per i concessionari di aprire i luoghi di vendita nei quali si possono effettuare le scommesse sui terminali di gioco e pagare le vincite. Ad oggi però, trascorsi circa tre mesi dall’emanazione del Decreto n. 111/06, non sono state ancora individuate quelle che nel provvedimento in parola vengono definite le caratteristiche delle reti distributive. In questo caos normativo, dove sovrana è l’incertezza, una cosa è certa: c’è volontà degli “addetti ai lavori” di allargare la rete distributiva di raccolta delle giocate attraverso i luoghi di vendita e utilizzando tecniche di comunicazione a distanza. Certo che i mondiali di calcio di Germania si avvicinano, ed il non poter utilizzare i punti remoti e/o luoghi di vendita per la raccolta delle scommesse potrebbe costituire un’occasione mancata, sia in termini quantitativi che qualitativi per i concessionari autorizzati. La proposta di alcuni rappresentati di società concessionarie di poter raccogliere in occasione dell’evento tedesco le scommesse in punti già autorizzati potrebbe costituire una prima soluzione, del resto l’art. 2, comma 4, del D. M. n. 110/06 prevede che: “AAMS può autorizzare il concessionario, in occasione di manifestazioni di particolare rilievo e limitatamente allo svolgimento degli stessi, all’apertura di suoi luoghi di vendita temporanei per la raccolta e l’accettazione delle scommesse; AAMS con proprio provvedimento, stabilisce i criteri per il rilascio di detta autorizzazione “. Quindi senza violare il dettato della legge finanziaria del 2006, né tantomeno il divieto di intermediazione nella raccolta delle scommesse ribadito dall’art. 2, comma 5, del decreto menzionato si potrebbero organizzare questi nuovi luoghi di vendita temporanei, che potrebbero costituire il prius logico dei luoghi di vendita definitivi. Naturalmente per far fronte alla concorrenza sleale dei bookmaker stranieri bisognerà garantire, sempre nel rispetto delle regole si intende, a tutti i concessionari per una totale e completa copertura del territorio la possibilità di organizzare degli sportelli e/o luoghi di vendita temporanei fino alla conclusione dei mondiali di calcio. Non possiamo farci sfuggire anche questa occasione! Forza Italia!!!

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