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The day after

Mi sembra evidente che il messaggio univoco scaturito dal convegno dello scorso mercoledì sia stato quello di progettare regole chiare per il gioco telematico, che alla luce degli importanti introiti dello scorso anno costituisce un punto di forza per l’intero settore del gambling. Ed infatti, è inutile procedere con una politica caratterizzata da divieti e sanzioni, laddove, come giustamente ricordato dal dott. Ughi, “è vietato vietare”.

Le regole del gioco telematico, oltre ad essere necessariamente chiare, dovranno essere poche e di semplice attuazione. In passato, forse abituati ad un regime ancora “ancorato” al secolo scorso, dove internet non era ancora né pensato né sognato, le norme del settore del gambling non erano di pronta soluzione, si rischiava quindi che i relativi regolamenti d’attuazione fossero altrettanto difficili e di fatto non applicabili a livello pratico. Il risultato era, e forse ancora lo è, che in alcune occasioni le norme erano già superate. Allora si deve partire dal presupposto, visto che oramai le competenze tecniche ci sono, di cercare di stare al passo con i tempi, e promulgare delle norme chiare e semplici, che abbiamo come primario interesse la tutela del consumatore. Questo aspetto ricordato in diversi momenti del convegno merita particolare attenzione, in quanto il consumatore-scommettitore oltre ad avere il diritto di essere tutelato, deve avere la possibilità di effettuare una scelta nell’ambito di un parco giochi ricco e concorrenziale e che sia soprattutto competitivo rispetto ad altre realtà. La competitività e la concorrenza, capisaldi del nostro sistema, devono essere garantite anche attraverso l’ingresso di altri competitor all’interno del nostro mercato. Non si può pensare, infatti, di tutelare il consumatore e lo stesso mercato con delle norme restrittive che vogliono ricondurre il tutto ad un monopolio, che non ha più motivo d’essere e di esistere. Sarebbe un inutile tentativo di restaurare un sistema, che è oramai troppo avanzato ed è sempre in fieri. Ed inoltre, con l’attuale legge finanziaria si tenta di inibire l’utilizzo di internet agli scommettitori-consumatori italiani, mentre non si è fatto nulla per impedire l’espandersi del fenomeno dei c. d. “C. T.D. Italiani”, che al pari dei loro colleghi esteri, con le loro organizzazioni para-legali hanno creato dei seri problemi al sistema gioco sia a livello di tutela del consumatore che a livello di concorrenza.

I nuovi regolamenti, che dovranno essere assolutamente facilmente applicabili, dovranno dar spazio e garantire attraverso uno sviluppo armonico l’imprenditorialità veloce. E quindi, sebbene oggi il nostro palinsesto si sia notevolmente arricchito grazie al solerte lavoro dell’Amministrazione, si auspica che in un futuro molto prossimo il controllo sul palinsesto possa essere effettuato successivamente e non, come accade oggi, preventivamente. Inoltre, per meglio garantire la cooperazione tra i concessionari e l’Amministrazione sarebbe opportuno, secondo il mio modesto avviso, cercare di decentralizzare il controllo sul territorio, affidandolo ai vari Ispettorati di A. A.M. S., che conoscono già il territorio e sono forti già di altri esperienze. La cooperazione suindicata però non deve essere soltanto a livello periferico, si deve infatti sviluppare in altri momenti, e dar vita ad altre forme di collaborazione. Ritengo infatti che il convegno del 1 febbraio 2006, dove alcuni concessionari hanno potuto denunciare alcune situazioni e problematiche, abbia già costituito un primo importante evento che deve essere assolutamente ripetuto e magari istituzionalizzato.
Si potrebbe infatti organizzare una sorta di conferenza di servizi tra i concessionari e l’Amministrazione, che potrebbe presentare progetti di norme e di regolamenti.

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