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Luci e ombre del gioco on line

La raccolta di gioco pubblico sta andando bene. Secondo alcuni, quando l’economia ristagna si tenta la fortuna per avere liquidità immediata. Di fatto la vendita di gratta e vinci è aumentata in maniera consistente, tanto che la raccolta di quest’anno potrebbe aumentare di qualche miliardo di euro. Anche le scommesse raccolgono di più.

E ci si appresta a valutare il fenomeno del momento, gli skill-games del poker on line. Eppure, dalla lettura dei dati quello che sembra essere un po in crisi è proprio il gioco on-line, o meglio le scommesse. Nello scorso mese di giugno la raccolta di scommesse on line risulta in calo. La flessione è ancora più accentuata se si confrontano i dati dell’anno passato: a giugno 2007 la raccolta dell’online sommava il 39,6% del totale (50,5 milioni), oggi siamo al 25%. Complessivamente il gioco a distanza nei primi sei mesi del 2008 ha rappresentato il 26,9% del totale, nello stesso periodo 2007 era il 39,3%.
A cosa è dovuta questa flessione? Eppure l’avvio, anche se parziale, della rete Bersani, avrebbe dovuto costituire un ulteriore stimolo per il gioco on line, che nel lungo periodo rappresenta il futuro. Ma nel breve, e cioè in un anno, che cosa è successo?

Un anno fa la rete dei punti di commercializzazione era alquanto proficua. Con il decreto direttoriale del 25 giugno 2007 (“Integrazioni e modifiche alle misure per la regolamentazione della raccolta a distanza delle scommesse del bingo e delle lotterie”) venivano emanate regole che ingessavano l’attività di commercializzazione, per porre un freno ad quelle attività paralegali. Il decreto veniva poi sospeso dal TAR del Lazio a seguito del ricorso presentato da alcuni operatori del settore, Quindi la norma di riferimento del gioco on line tornava ad essere il decreto direttoriale AAMS del 21 marzo 2006. Ciò non ostante la raccolta del gioco on line resta in calo, anche se quegli operatori noti per praticare il c. d. on line “puro” restano stabili, se non in crescita nella raccolta. I motivi della distonia devono essere ricercati anche altrove. Forse proprio per le caratteristiche di accesso e per il livello medio dell’utenza, i prodotti del gioco telematico – pur consci di tuuti gli sforzi fatti ed i progressi – risultano ancora meno competitivi rispetto a quelli offerti nel libero mercato.

Per stabilizzare i dati ed effettuare una verifica seria che permetta poi una altrettanto seria pianificazione dobbiamo attendere la stabilizzazione della rete Bersani e quella degli skill games e chissà, magari qualche nuovo prodotto – peraltro previsto nella passata finanziaria – che possa contribuire a rendere competetiva l’offerta di gioco pubblico on line dello Stato.

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