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Il nuovo regolamento dei giochi di abilità a distanza

l nuovo regolamento sull’on-line (“Disciplina dei giochi di abilità nonché dei giochi di sorte a quota fissa e dei giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo con partecipazione a distanza”), pubblicato sul sito di Aams, e non ancora in vigore in attesa dell’esame degli organi europei (ai sensi di quanto previsto dalla direttiva 98/34/CE che prevede tale procedura per norme e regole relative ai servizi dell’informazione) si prospetta già come una vera rivoluzione del settore.

Vengono infatti nuovamente normati (il primo decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 17 settembre 2007 n. 186 è di fatto abrogato dal regolamento in esame, visto e considerato che ai sensi dell’art. 18 “Ai sensi dell’art. 12 comma 1, lett. l) del decreto legge 28 aprile 2009 n. 39, convertito con modificazioni ed integrazioni dalla legge 24 giugno 2009 n. 77, le disposizioni del presente provvedimento trovano applicazione, in luogo di quelle previste dal regolamento emanato con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 17 aprile n. 186?) i giochi di abilità a distanza con vincita in denaro (ciascun gioco a distanza tra i giocatori nel quale il risultato che determina la vincita del giocatore dipende, in misura prevalente rispetto all’elemento aleatorio, dall’abilità dei giocatori; i giochi di carte organizzati nella modalità torneo sono considerati giochi di abilità), i giochi di sorte a quota fissa (i giochi a distanza a solitario nel quale i possibili esiti oggetto della scommessa hanno una probabilità di verificarsi predefinita ed invariabile, ed il rapporto tra l’importo della vincita conseguibile ed il prezzo della partecipazione al colpo è conosciuto dal giocatore all’atto della puntata), ed infine i giochi di carte (i giochi a distanza che riproducono i giochi effettuati con le carte mediante la loro rappresentazione virtuale). Il diritto di partecipazione per i giochi di abilità Bersani non può essere superiore ad euro 250,00.

Di contro per le ultime due categorie citate –giochi di sorte a quota fissa e giochi di carte – “la posta iniziale per la partecipazione alla sessione di gioco, comprensiva di successivi incrementi, non può essere superiore a euro 1.000,00 (mille/00) “. Quanto alle tasse, per i giochi di abilità con vincita in denaro l’imposta unica, come già del resto prevedeva il Bersani, è prevista nella misura del 3% della raccolta; per le altre due categorie di giochi on line è invece pari al 20% delle somme che, in base al regolamento dei singoli giochi, non risultano restituite al giocatore. Il compenso del concessionario a copertura della totalità di costi per l’esercizio del gioco, è costituito dalla quota residua della raccolta al netto del montepremi e dell’imposta unica. I soggetti che potranno offrire i prodotti nuovi e rinnovati del parco giochi telematici saranno gli operatori titolari delle concessioni c. d. Bersani (ex art. 38, commi 2 e 4, del decreto legge 4 luglio 2006 n. 223, convertito con modificazioni dalla legge 4 agosto 2006 n. 248) e i titolari delle concessioni c. d. Comunitarie (ex art. 24, comma 13, della legge 7 luglio 2009 n. 88 – Legge comunitaria 2008). Va da sé che per i primi soltanto gli operatori in possesso del diritto on line potranno allargare la loro offerta. Questi soggetti ai sensi di quanto previsto dall’art. 17 del provvedimento in esame “entro 120 dall’entrata in vigore del presente regolamento (…) sottoscrivono atto di integrazione della convenzione accessiva alla concessione dell’esercizio dei giochi pubblici, di cui all’art. 38, commi 2 e 4, del decreto legge n. 223 del 2006 (…) “.Gli operatori e gli addetti ai lavori avranno un bel da fare, sia per presentare i nuovi progetti di gioco ed essere operativi quanto prima per la conquista di uno spazio nel mercato che si prospetta tanto florido ed importante, sia per le integrazioni delle concessioni preesistenti alla legge comunitaria e per la sottoscrizione delle nuove convenzioni. Sempre all’avanguardia del mercato regolato, con gli occhi puntati di mezza Europa (e non solo) tra imitatori entusiasti e “gufi” pronti alla critica, è però giunto il momento di fare un po d’ordine, o si rischia di diventare la Babele dell’on line.

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