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Il gioco on line negli Stati membri

I prossimi mesi saranno davvero importanti per il gioco on line a livello europeo. Il mercato è in rapida crescita: è atteso un incremento dell’offerta tradizionale dagli 80 milioni di euro del 2007 a 95 milioni di euro nel 2012, con il mantenimento della quota principale del 90,6% del mercato ???

Anche se in termini di quote di mercato si prevedono numeri importanti, saranno ancora i giudici (la Corte di giustizia e i tribunali degli stati membri) i veri legislatori degli stati membri. Il piu importante caso comunitario la cui sentenza è annunciata per il prossimo 8 settembre è il c. d. Bwin/ Santa Casa da Misericórdia de Lisboa (SCML). Il caso, come è noto, coinvolge l’operatore austriaco, leader mondiale del gioco on line e il monopolio portoghese Santa Casa da Misericórdia de Lisboa (SCML), nel contesto dell’accordo di sponsorizzazione di Bwin stessa con la lega di calcio professionale portoghese (LPFP). L’Avvocato generale francese, nell’illustrare le sue conclusioni che comunque non sono vincolanti al fine del decidere, ha chiarito che “il progetto della normativa portoghese avrebbe dovuto essere notificato alla Commissione. Dal momento che ciò non è accaduto, tale normativa non può essere usata come argomento contro bwin e la Liga”.?

Secondo l’avvocato generale Bot comunque, “la normativa portoghese che riserva il monopolio per le scommesse Internet a Santa Casa, è compatibile con il diritto comunitario, se rispetta alcune premesse”. Tra 15 giorni sapremo come andrà a finire. All’interno di alcuni Stati membri il discorso appare quanto mai complesso e articolato. In Francia e in Germania i mercati dei giochi on line e di abilità (con la nota diatriba tra abilità e alea che rigurda soprattutto il poker) sono tra i più ambiti. Per la Germania il monopolio a breve termine rafforzato dal Trattato continuerà a combattere contro l’industria di gioco privata, ma a lungo termine il governo tedesco potrebbe soccombere nella battaglia della liberalizzazione. Con il passare dei mesi la Germania, proprio per la sua posizione assai rigida, potrebbe avvicinarsi ad una apertura del proprio mercato, anche per le continue pressioni da parte della Commissione Europea.

La Francia, seguendo ed addirittura imitando il modello italiano, inizierà a rilasciare le prime concessioni nel 2010. Alla porta troverà pronti i grandi operatori internazionali di poker e scommesse, impazienti ad intervenire su un mercato che si prospetta importante e che stima un volume di raccolta a 3,5 miliardi di euro, dunque assestato a metà tra quello britannico (4 miliardi) e quello italiano (3 miliardi). La commissione europea spinge per l’apertura, ma il governo francese ha da subito dimostrato di voler applicare un regime di controllo più stringente rispetto al resto dei paesi comunitari. A tutt’oggi si stima che i giocatori francesi abbiano immesso nel 2008 nel mercato “illegale” cifre pari a 280 milioni per le scommesse e 350 milioni per il poker.

Emblatica, a dimostrazione della rigidità del governo francese, è stata la decisa censura del ministro delle finanze francese Eric Woerth alla sponsorizzazione milionaria dell’operatore Betclic ottenuta dall’Olympic Lionnaise, squadra di calcio della Ligue 1. Il Ministro ha precisato ai candidati interessati a una licenza di gioco in Francia che dovranno attendere il 2010, termine in cui la legge sarà finalmente operativa, per effettuare qualsiasi tipo di pubblicità. Gli operatori che non rispetteranno l’indirizzo del ministro delle finanze transalpino verranno sanzionati pesantemente.

(Fonte: Global Betting and Gaming Consultants, maggio 2008).

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