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Le semplificazioni del nuovo esecutivo

Il DECRETO-LEGGE recante “Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento” ha previsto delle rilevanti novità nel settore dei giochi, alcune delle quali seguono il percorso delle innovazioni introdotte la scorsa estate dal precedente esecutivo. Il testo però merita un esame approfondito considerando che, trattandosi di un decreto legge, in fase di conversione potrà subire delle rilevanti modifiche.

In primo luogo si segnala che viene soppressa la lettera p, comma 1, dell’art. 12, comma 1, del decreto-legge 28 aprile 2009 n. 39, convertito con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009 n.77 (c.d. Decreto pro Abruzzo), che dispone l’attivazione dei nuovi giochi di sorte legati al consumo. Viene soppressa l’attivazione e non la disciplina, in quanto nella relazione tecnica al decreto si legge “detta abrogazione non comporta oneri a carico del bilancio dello Stato, atteso già avvenuto il raggiungimento e superamento del livello di entrata imputato al settore dei giochi”. Abrogazione comunque che – a prescindere da valutazioni tecniche e sociali assolutamente condivisibili – di certo risente delle crescenti critiche favorite dai media sul gioco, a nostro avviso mal poste e piuttosto strumentali, che evidenziano soltanto i lati negativi di un’industria strutturata che garantisce cospicue entrate nelle casse dell’Erario. Un richiamo al buon senso nell’ambito della comunicazione dei giochi da parte degli operatori non guasterebbe.

Nel decreto sono previste misure per il rilancio dell’ippica, e nuovi poteri ispettivi in capo ad AAMS. Riguardo ai poteri dell’Amministrazione si rileva quanto segue: “1. L‟Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato è autorizzata a costituire, avvalendosi di risorse proprie, un fondo destinato alle operazioni di gioco a fini di controllo. (……) Gli appartenenti all’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato sono autorizzati ad effettuare operazioni di gioco presso locali in cui si effettuano scommesse o sono installati apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a) o b), del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, al solo fine di acquisire elementi di prova in ordine alle eventuali violazioni in materia di gioco pubblico, ivi comprese quelle relative al divieto di gioco dei minori” AAMS, attraverso un decreto interdirettoriale emanato ai sensi dell’art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988 n. 400 dovrà individuare le regole per coordinare l’attività di ispezione presso i punti di gioco pubblico (negozi di gioco pubblico e sale dove sono installati apparecchi da intrattenimento) tra gli stessi ispettori dell’Amministrazione e personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, e del Corpo della Guardia di Finanza. Interessante la scelta dell’Amministrazione come regista, per evitare come accade spesso delle sovrapposizioni delle competenze, che si evidenziano nei verbali redatti in sede delle verifiche ad oggi effettuate presso i punti. A tal fine, ben venga una formazione approfondita anche del personale AAMS che vede molte new entry specie negli uffici regionali. Il rilancio dell’ippica poi, è pianificato con l’adozione di alcune misure che si teme possano risultare non così decisive (“(…)

A decorrere dal 1° febbraio 2012, la posta unitaria minima di gioco per le scommesse sulle corse dei cavalli è stabilita tra 5 centesimi e un euro e l’importo minimo per ogni biglietto giocato non può essere inferiore a due euro. Il predetto importo può essere modificato, in funzione dell’andamento della raccolta delle formule di scommesse ippiche, con provvedimento del Ministero dell’economia e delle finanze – Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, di concerto con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali”). Il settore che ha contribuito in passato alla nascita dell’industria del gioco ha infatti bisogno di innovazioni e non ancora di una politica assistenzialista, che è tra le cause della sua disfatta. Si spera che in sede di conversione vengano individuate altre misure rispetto a quelle contemplate nel decreto sulla semplificazione fiscale. Particolare attenzione merita poi il passaggio del decreto de qua in cui è prevista l’abrogazione delle misure di salvaguardia per i soli concessionari ippici – per i concessionari sportivi non se fa menzione – (“all’articolo 38, comma 4, del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, la lettera l) è abrogata”) con conseguente definizione in via transattiva ed abbandono di ogni controversia pendente in tema d’adozione delle misure di salvaguardia e di interpretazione della normativa relativa. Le regole per addivenire ad un accordo transattivo dovranno essere concertate tra AAMS, il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e l’ASSI. Le remore in relazione alla descritta misura sono tante, in primis i risultati dei precedenti incontri tra le menzionate Autorità che in cinque anni non hanno saputo individuare le misure di salvaguardia previste dal decreto Bersani (si pensi da ultima alla inutile conferenza dei servizi del 30 novembre u.s.). Sarà poi interessante vedere come le Amministrazione si regoleranno in tema di retroattività della normativa. Abbiamo avuto sentore di temerari accostamenti della sentenza Costa Cifone al problema “minimi garantiti” da parte dell’Avvocatura: ci ha un po’ ricordato la storiella del marito, che per fare dispetto alla moglie si mutila. Spereremmo che una volta tanto prevalga la ragione e non l’ostinata difesa di poste di bilancio di enti decotti.

Nel decreto vengono poi rafforzate nell’ottica di un maggiore controllo nel settore dei giochi, le tutele antimafia, estendendo i controlli in capo al legale rappresentante della società concessionarie ed ai componenti degli organi di amministrazione, anche al coniuge, ai parenti ed agli affini entro il terzo grado del soggetto cui la documentazione antimafia si riferisce (“il divieto di partecipazione a gare o di rilascio o rinnovo o mantenimento delle concessioni (……) precedenti opera anche nel caso in cui la condanna, ovvero l’imputazione o la condizione di indagato sia riferita al coniuge nonché ai parenti affini entro il terzo grado dei soggetti ivi indicati”). La norma, sebbene dettata da oggettive necessità alla luce anche di recenti eventi, rischia valutazioni di costituzionalità, facendo rivivere – a detta di alcuni – le ideologie dei primi anni del secolo scorso, per cui il figlio di un soggetto che abusava di alcool doveva per forza essere alcolizzato in barba ai principi dello stato di diritto. A nostro avviso il pericolo è nella trasposizione in chiave criminale (oggettiva) del concetto di famiglia, e su questo bisogna fare molta attenzione.

Quanto poi al fatto che venga applicata solo al settore dei giochi, anche qui abbiamo notevoli perplessità, in quanto – a detta proprio degli organi competenti – gli interessi c.d. mafiosi, specie quando si tratta di investimenti di proventi illeciti, coinvolgono pesantemente altri settori della vita economica (citati dal Ministro dell’Interno recentemente sono ad es. appalti, ristorazione, supermercati). Dunque controlli serrati sì, ma demonizzare solo il gioco non ci sembra corretto ne rispettoso per tutti (e sono tanti) quelli che ci lavorano onestamente. AAMS infine dovrà acquisire obbligatoriamente il parere del Consiglio di Stato per i profili di legittimità relativi agli schemi degli atti di gara per il rilascio di concessioni in materia di giochi pubblici e agli schemi di provvedimento di definizione dei criteri per la valutazione dei requisiti di solidità patrimoniale dei concessionari, con riferimento a specifiche tipologie di gioco e in relazione alle caratteristiche del concessionario. Si confida che il Consiglio di Stato possa svolgere il proprio compito tenendo in considerazione le ultime pronunce della Corte di Giustizia Europea, che hanno censurato in parte anche il bando Bersani. E chissà, che non sia questa l’occasione per rimetterci mano.

L’articolo è stato pubblicato sul giornale bisettimanale ”TS”

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