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Convegno "Le regole del gioco"

Il titolo di uno dei seminari del Convegno: "Le regole del gioco" tenutosi lo scorso 31 ottobre a Roma era "Nuovi punti di vendita: istruzioni per l’uso". Il Convegno in se, di certo apprezzabile, è stato un primo interessante esempio di evento al quale all’estero si è abituati, sebbene con qualche residuo di italianità come il "panino" della mattina.

I seminari invece, oltre al meritato successo, sono stati interessanti e di grande utilità, e speriamo possano essere più frequenti Oggi, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato trattare il tema dei punti di vendita senza tenere in conto gli effetti possibili sulla rete sarebbe improprio. Altrettanto improprio sarebbe il dare per scontato l’assetto conseguente alla decisione giudiziale. Invitiamo pertanto alla riflessione sul punto, che sarà poi oggetto di tante separate disamine.

A chi si rivolgono dunque le istruzioni per l’uso? A tre distinte categorie: i concessionari futuri, i gestori, rivenditori, ricevitori etcc, gli utenti (giocatori, clienti, cittadini e via dicendo). Tra questi le distinzioni sono d’obbligo.
Infatti, i futuri concessionari si divideranno ancora una volta in grandi e piccoli, in nazionali e locali, in imprese e ditte, e ciò non ostante il chiaro e legittimo tentativo di AAMS di ridurre il numero a pochi soggetti di grandi dimensioni con i quali colloquiare meglio e soprattutto in grado ed in dovere di pagare bene, tanto e presto. E se i numeri dei partecipanti alla gara sembrano piccoli, in realtà frammentano in 150 pezzi una rete che era sostanzialmente di tre. Qui ben si inserisce il discorso relativo alla sentenza citata. In un momento in cui la territorialità assume sempre più importanza come ancora di salvezza nel caos del quotidiano, forse non è poi così male questa frammentazione; e non dimentico certo i sacrosanti fini di allargamento della concorrenza e di chances di sviluppo imprenditoriale a nuovi soggetti. Quanto ai ricevitori, quella tanto proclamata professionalità avrà così ben modo di esprimersi. I quarant’anni di esperienza dovranno poter condurre a decisioni sensate sull’utlizzo degli spazi dedicati alla raccolta di scommesse e nuovi giochi. Fidelizzazione e controllo quindi, tutela della clientela, ottimizzazione dell’offerta e rapporto più organico con il concessionario. Le distinzioni qui saranno di strategia commerciale in un contesto di certo ristretto ma specializzato e dedicato, con una gamma di prodotti più ampia e rinnovabile.

Non entro nel merito del rapporto di forza tra concessionario e ricevitore, e tanto meno in quello della legittimità della riduzione della rete. D’altro canto la situazione da esaminare è quella di fatto e nel bene o nel male, e soprattutto nell’incertezza dell’esito delle proprie proteste, tutti si sono adeguati, anche chi ha ritenuto di dover agire in giudizio. Se poi dovesse per qualche motivo essere distribuito nella nuova rete anche uno di quei giochi che oggi sono fuori dall’elenco, allora lo scenario sia dei ricevitori che dei concessionari futuri assumerebbe caratteri forti. I clienti, i cittadini giocatori: certo qui le istruzioni per l’uso della rete sono più complesse. Infatti se da una parte si troverà più comodo l’accesso a tutti quei servizi di gioco prima “sparpagliati” in luoghi diversi, ora bisognerà orientarsi, specie riguardo alle scommesse, sul miglior modo di utilizzo dell’accesso al gioco. Intendo ad esempio, la difficile scelta tra un totem assistito ed un punto di gioco, la complicata distinzione – per l’utente – tra terminale e PC. La preferenza dell’anonimato o quella del conto di gioco. E di certo gli operatori futuri non aiuteranno se non in funzione della propria convenienza. Da parte dell’autorità competente, fornire il servizio migliore più tutelato e tutelante e poterne esercitare il controllo vorrebbe dire aver centrato gli obiettivi.
Vedremo nel giro di un anno circa se la scelta dei fiduciari è stata quella giusta.

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