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Accorpamento, soppressione, e…?

Alla fine degli anni ’90 le (poche) competenze dello Stato sui giochi erano svolte dall’Agenzia delle Entrate. Sotto la guida del ministro Visco, quasi in contemporanea con l’istituzione della gara per le agenzie di scommesse ippiche e sportive, prese corpo l’ipotesi di soppressione dei Monopoli di Stato.

Maturavano intanto ipotesi di introduzione di nuovi giochi, e forse proprio per questo che la decisione maturata fu esattamente contraria: attribuzione ai Monopoli di Stato di più ampia delega sui giochi, e di lì a poco introduzione del bingo. Decisione coronata da un successo crescente negli anni a seguire, specialmente, se letta con i dati della raccolta e del conseguente gettito erariale.

Nel 2006 poi, in ottica di riordino delle Agenzie fiscali, il Decreto Legge 3 ottobre 2006 aveva previsto l’emanazione entro sei mesi del regolamento di organizzazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze per procedere al riordino delle Agenzie Fiscali e dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato anche mediante “fusione, soppressione, trasformazione e liquidazione di enti ed organismi”.

In tempi più recenti si è avviato un processo di trasformazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato in Agenzia, processo che spintosi piuttosto avanti (una previsione era di istituire la nuova agenzia dei monopoli di stato dal gennaio 2012), si è poi arenato.

Le manovre sull’organizzazione e la gestione da parte dello Stato dei giochi, e dunque dell’ente preposto si sono reiterate negli anni, ma oggi sembrano – all’apparenza – giunte ad un capolinea: la soppressione di AAMS ed il suo accorpamento nell’Agenzia delle Dogane.

Lo sviluppo che il settore dei giochi, normativa primaria e regolamentare compresa, ha avuto negli ultimi dodici anni è impressionante, e non solo in Italia. La Comunità Europea tramite la Commissione ed altri organi come la Corte di Giustizia, ne è stata intensamente coinvolta. Gli Stati Uniti sono in pieno dibattito sul tema dei giochi on line. Segno che il fenomeno ha un’estensione ed una portata che merita l’attenzione dedicatagli. E certo il segnale dato dal Governo con questo provvedimento – preceduto dal repentino distacco del Direttore Generale – non può suscitare entusiasmi. Prova ne sia che, le perplessità vengono manifestate da ogni parte.

Noi per costume consolidato tendiamo a credere che ogni provvedimento delle Autorità costituite specie se di primo grado, sia ponderato ed abbia una sua logica, per quanto condivisibile o meno. Restiamo quindi in fervente attesa di comprenderla, sia per verificare se si sia valutata con attenzione e competenza la portata del settore, sia perchè proprio per questo non è sostenibile per il bene di tutti alcun blocco delle attività a causa di intoppi burocratici.

L’articolo è stato pubblicato sul giornale bisettimanale ”TS”

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