Liberi tutti?
Il decreto legge 2 marzo 2012, n. 16 recante “Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento”, convertito con integrazioni e modificazioni nella legge 26 aprile 2012, n. 44, ha sancito come noto la definitiva abrogazione della disposizione normativa che prevedeva la determinazione del numero massimo dei punti vendita di commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici per provincia in considerazione dei punti già assegnati.
Più specificamente l’articolo 10, comma 9-novies del menzionato decreto stabilisce che “sono abrogati i commi 37 e 38 dell’articolo 24 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, la lettera e) del comma 287 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nonché la lettera e) del comma 4 dell’articolo 38 del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248”. Dopo l’abrogazione delle distanze all’interno dello stesso comune sancita sin dal 2009 con il decreto legge 25 settembre 2008 n. 149, convertito con modificazioni dalla legge 19 novembre 2008 n .184, è arrivata anche l’ulteriore liberalizzazione in tema di spostamenti. Le due convenzioni accessive alle concessioni c.d. bersani redatte ai sensi del richiamato decreto n. 223/06, erano piuttosto rigide in proposito.
I diritti sin dal 2007, anno effettivo del lancio della rete bersani, sono stati di fatto statici ed inamovibili, così creando uno squilibrio ulteriore sul mercato sempre a favore delle rete c.d. parallela ed illegale, che poteva ubicare ed intraprendere la propria attività di raccolta di gioco senza alcun vincolo. Se da una parte alcuni (le agenzie c.d. 2000 ad es.) potrebbero lamentare un danno, è pur vero che a breve, si spera con la nuova gara (il legislatore con il decreto legge richiamato ha individuato come termine per indire il bando il 30 luglio p.v.) – a cui chi ha ancora voglia di continuare in questo settore vorrà partecipare – i vincoli di ubicazione saranno un lontano ricordo. L’eliminazione dei vincoli andava fatta da tempo, magari con il bando bersani, e forse non saremmo stati tanto vessati dalla Corte di Giustizia europea. Probabilmente si è confusa la valorizzazione dell’avviamento e dell’esperienza sul campo con una difesa strenua delle posizioni. Confusione dovuta però in buona parte proprio al proliferare della rete c.d. illegale, che – ricordiamolo sempre – è esistita sin dall’emanazione del primo bando scommesse, ed ha costantemente proliferato, sfociando in maniera incontenibile in tipologie sempre più aggressive, come i c.d. punti .com a terra (o meglio sotto il bancone..). Oggi però bisogna prendere coscienza che la battaglia si sposta sulla competizione commerciale e di prodotto, ma non per questo tralasciando le azioni a tutela della legalità che anzi, in un contesto che chiameremo euro compatibile, dovranno essere sempre più efficaci e potranno essere meglio argomentate.
Il dies a quo per far partire la libera collocazione della rete è stato fissato al 28 maggio p.v.. Si legge nel comunicato dell’Amministrazione che: “considerate le limitazioni vigenti con riferimento ai diritti aggiudicati ai sensi dell’art. 38 commi 2 e 4, del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223 convertito con modificazioni ed integrazioni dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, l’applicazione delle norme in parola determina il superamento del limite geografico (provinciale per i diritti ippici, comunale per i diritti sportivi) nonché la conseguente abrogazione delle disposizioni in materia di trasferimento dei diritti medesimi. Tanto premesso, per motivi tecnici a partire dal 28 maggio 2012, si potranno effettuare, nelle consuete modalità, le richieste di variazione dei luoghi di accettazione delle scommesse come previsto dalla normativa”. Appare condivisibile la scelta dell’Amministrazione che ha applicato immediatamente e senza indugio il nuovo principio normativo, con cui si intende anche che per vincere la concorrenza sleale bisogna essere muniti delle stesse armi. Ed è proprio in quest’ottica che vanno letti i nuovi decreti direttoriali in tema di programma complementare personalizzato ed integrato dai concessionari ed asseverato da AAMS (il palinsesto, ancora in stand still in Commissione fino al 16 luglio 2012), e quello sulle scommesse a quota fissa su eventi simulati, che dovrebbe essere di imminente pubblicazione essendo il periodo di stand still terminato lo scorso 17 aprile. Merita menzione il passaggio della bozza del decreto suindicato che specificamente prevede: “che è opportuno avviare, in via sperimentale, le scommesse a quota fissa su eventi simulati al fine di contrastare le attività di gioco illegale su tali tipologie di scommesse”.
Per un altro provvedimento invece, quello relativo “alle scommesse a distanza a quota fissa con interazione diretta fra giocatori su eventi sportivi e su eventi non sportivi e l’imposta unica ad esse applicabile”, che ha terminato il periodo di stand still in data 18 maggio u.s., sono stati posti dubbi riguardo l’impatto che potrà avere sul mercato. In particolare sugli effetti che da un utilizzo diffuso – e certo difficilmente controllabile – di questa modalità di gioco potrebbero derivare. Specialmente se attivata a terra, dove sappiamo si svolge la gran parte delle transazioni, a prescindere dal titolo (on line) che si vuole dare nei regolamenti. Lamentano in molti che l’exchange potrebbe essere troppo performante per i nostri giocatori e consumatori, e che quindi l’intermediazione la farebbe da padrona. Sappiamo infatti che una volta stabilito il principio dell’interazione diretta, i fenomeni elusivi potrebbero manifestarsi proprio a scapito del c.d. gioco classico a banco dei concessionari, sia a terra che in via telematica. Altro profilo – che in misura rilevante incide anche sul giudizio dell’exchange – è quello della tassazione. Per essere competitivi e debellare in maniera definitiva la concorrenza sleale degli operatori che non hanno intenzione di legittimarsi presso le nostre Autorità, sarà opportuno continuare il percorso di omogeneizzazione della tassazione sui prodotti. Insomma per risollevare il nostro mercato è necessario dotare gli operatori di tutti gli strumenti utili per competere, compatibilmente con le caratteristiche del nostro territorio e del tessuto sociale. Così come altrettanto utili specialmente se lette ed attuate in una luce di progresso consapevole, sono le previsioni a contrasto degli aspetti patologici del gioco, in tema ad esempio di ludopatia ed usura.
L’articolo è stato pubblicato sul giornale bisettimanale ”TS”