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La Commissione Europea, l’Italia e il TAR

L’intreccio sembra quello delle migliori commedie plautine, se non fosse che da ridere purtroppo c’è ben poco. Titolo: “Tutti a cavallo! “. Protagonisti: lo Stato Italiano; La Commissione Europea; AAMS; il TAR; la Filiera Ippica; i Concessionari.

Trama: per mantenere la filiera dell’ippica, che si regge sui proventi delle scommesse, lo Stato emana leggi, bandisce nuove concessioni e prolunga le convenzioni agli storici.

La Commissione Europea, stimolata da un operatore britannico che svolge funzioni di vigile urbano (il Bobby, senza tesserino) in Italia, porta lo Stato in Tribunale (Corte di Giustizia) e lo fa condannare alla revoca delle storiche, con la minaccia di pesanti sanzioni economiche. AAMS nel frattempo bandisce un’altra gara, ma il vigile urbano (il Bobby) non partecipa e tantomeno gli altri: vengono infatti assegnate 800 nuove concessioni su 3.000 bandite. Intanto però la solerte AAMS distacca gli storici, che producono il 60% della raccolta ippica. I cavalli sono al palo.
Ma un indagine più approfondita rivela che la Commissione, per ogni giorno di ritardo rispetto al termine indicato per il distacco, commina allo Stato Italiano una forte sanzione, e quindi AAMS, se non distacca, è passibile di danno erariale dalla Corte dei Conti. La cosa si complica. Ma ecco che interviene il deus ex machina, il TAR Lazio. Sollecitato da più parti, il giudice amministrativo si erge a regolatore e dispone quei provvedimenti che, se presi da AAMS, le avrebbero causato un effetto boomerang. I distacchi vengono sospesi, gli storici continuano a produrre per la filiera ippica fino a che gli stessi, sotto le mentite spoglie di concessionari “3.000”? Non siano attivati. Morto uno storico, se ne fa un altro. La filiera ippica intanto, che scossa dagli eventi tentava di risorgere dalle proprie ceneri, rischia di riassopirsi sul guanciale dell’ennesimo finanziamento straordinario. Il Bobby mai pago, mentre si gode i suoi ingenti risparmi, pensa già a stimolare qualche altra multa.

In Europa la bufera impazza, e lo Stato Italiano, seppure imitato da molti, viene biasimato per essere troppo liberale, ma si becca altre procedure di infrazione per essere troppo monopolista. Finale, inevitabilmente a sorpresa.

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