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"Web, libertà e diritto", Sbordoni: black list siti gioco ha basi concrete

"La black list, l'oscuramento dei siti di gioco via internet considerati illegali, che quest'anno festeggia gli 8 anni dall'introduzione, si fonda su giustificazioni concrete e sostanziali. La sovranità dello Stato a controllo di certe attività è superiore alla compressione dei diritti individuali, ma l'equilibrio tra le due cose andrebbe soppesata continuamente".

Lo ha chiarito al Velino Stefano Sbordoni, autore del testo "Web, libertà e diritto", edito dall'Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, presentato oggi a Roma presso la Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze. Il tema del gioco non è il solo affrontato nel volume che a tutto tondo esplora gli aspetti di diritto positivo nella comunità virtuale: dal diritto d'autore alla sempre più imprescindibile educazione digitale, passando per i problemi legati alla privacy sul web.

Particolare attenzione poi é stata dedicata alle tipologie di reato che sono emerse con forme di informazione sempre più tecnologiche. L'aggiornamento della grande massa di informazioni che appare sul web, attraverso ad esempio una semplice ricerca su motore di ricerca, è una delle questioni più importanti che ha riguardato ad esempio Camera e Senato in merito alle interrogazioni parlamentari che riemergevano senza una temporizzazione precisa e a cui spesso é connesso lo sconfinamento in uno dei computer crimes più diffusi, la diffamazione.

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