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Riordino giochi, Sbordoni: 'Caos senza riforma, pronti ad azione in Ue'

L'analisi dell'avvocato esperto di gioco, Stefano Sbordoni, sulla situzione del gioco italiano alla luce di una tardiva riforma.

"Temo uno scenario caotico. Reviviscenze di conflitti sulla legittimità dei titoli concessi e su quelli esteri non riconosciuti, quindi contenzioso crescente". Lo pensa l'avvocato esperto di gioco, Stefano Sbordoni, in relazione a un allungamento dei tempi del riordino del settore del gioco e alla mancanza di una regolamentazione unitaria su tutto il territorio nazionale.

"Nessun effetto positivo atteso, anzi – prosegue il legale – su derive socio-patologiche. Conseguente annullamento degli scopi (apparenti) prefissi dagli enti locali con le regolamentazioni restrittive. Nessuno poi ha valutato l’importanza di quanto stabilito a Roma in occasione dei 60 anni della Ue".

Il ritardo nei bandi per le nuove concessioni di scommesse e bingo terrestre cosa comporterà?

"Quanto descritto sopra. Oltre a diminuzione di risorse. È una situazione che quantomeno deve essere gestita e presenta aspetti giuridico normativo assai delicati, che ad oggi sembra siano stati poco valutati".

Qual è lo scenario che si prefigura?

"Troppi sono convinti di poter tirare di più la corda e di trarre profitto da questo stato di incertezza: ma qualcuno per forza di cose dovrà rimetterci. Magari proprio chi non se lo aspetta".

È pensabile un'azione a livello Ue?

“Ci stiamo lavorando. Credo sia inevitabile, e potrebbe comportare conseguenze inattese. Ovviamente speriamo come Paese di non dover subire sanzioni, ma il rischio c'è e chi lo causa è abituato a pensare che tanto paga Pantalone".

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