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"Mentre l'Ice Totally Gaming 2014, la mostra del gioco londinese più attesa di tutto l'anno da parte del sistema mondiale del gioco, sfoggia il suo look migliore avendo chiamato a raccolta il settore del gaming a livello globale, è urgente una riflessione sul mercato italiano e su quanto questo possa risultare d’appeal verso l'estero, a livello commerciale, industriale, economico, oltre che normativo".

Come riporta lo Studio Sbordoni: "Per anni il gioco italiano è stato un faro in Europa e l'ampliamento del mercato delle scommesse e del gaming online ha permesso, nel tempo, l'ingresso di aziende estere che hanno trovato interessate il sistema nostrano per l'insediamento di attività importanti, creando occupazione, muovendo l'economia, stimolando la crescita, garantendo entrate per lo Stato.

Nei giorni scorsi il direttore dell'Agenzia delle Entrate ha invece dato un segnale di tono opposto: "L'attuale sistema fiscale italiano – ha dichiarato – non contribuisce ad essere un terreno appetibile per gli investitori esteri". Un assunto ripetuto spesso, negli ultimi anni, dalle aziende che si sono affacciate al mercato italiano del gioco legale".

Secondo Attilio Befera poi, il piano del governo "Destinazione Italia" può contribuire ad attrarre investimenti dall'estero: "L'Agenzia delle Entrate – ha dichiarato – sta portando avanti iniziative dirette a costruire un rapporto leale, sereno e trasparente con i contribuenti che passa per la semplificazione degli adempimenti e che auspichiamo conduca alla conquista di una maggiore cultura delle legalità fiscale".

Un punto particolarmente importante per il mondo dei giochi è la dichiarazione di Befera secondo cui "il sistema sanzionatorio penale deve essere applicato, nei casi di effettiva frode, in maniera proporzionale ai ricavi delle imprese e non partendo da scaglioni fissi". Questo comporta infatti la tolleranza zero verso l'evasione e una maggiore responsabilità nell'approccio ad imprese che non evadono ma vivono momenti di difficoltà per ritardi o parziali inadempienze. È un auspicio per un settore industriale i cui rapporti con l'Erario in alcuni casi si sono incrinati irrimediabilmente fino a diventare di dominio pubblico in maniera parziale e distorta".