Esports, sale LAN e controlli A.D.M.: il caso "LAN-Gate"
Ha suscitato scalpore la chiusura di tre sale LAN disposta da A.D.M. alla fine dello scorso mese di Aprile per violazione dell'art. 110 commi 6 e 7 del T.U.L.P.S.
La chiusura da parte dell'Agenzia Dogane Accise e Monopoli di alcune sale LAN dell'Esport Palace di Bergamo avvenuta a fine aprile scorso ha suscitato un vespaio di polemiche assumendo i connotati di un vero e proprio "caso" nazionale, del quale si è occupato perfino la nota trasmissione televisiva "Le Iene". Riepiloghiamo brevemente la vicenda. La chiusura delle suddette sale LAN è arrivata in seguito ad un esposto dell' amministratore delegato di Led S.r.l. titolare anche di sale giochi, sale slot, biliardi e della catena Joyvillage, il quale aveva evidenziato l'equiparabilità delle sale LAN ed eSport alle tradizionali sale giochi, in cui sono presenti cabinati arcade a gettoni, con la differenza che le prime "eluderebbero le normative vigenti” offrendo dei servizi a noleggio "senza adempiere agli obblighi legislativi che le sale giochi sono costrette a rispettare da decenni a questa parte". In parole povere, le sale LAN ed eSport si limiterebbero a noleggiare l’hardware, qualunque esso sia, senza doversi preoccupare di regolamentazioni tra cui la verifica dei giochi utilizzati (constatandone anche la possibilità di utilizzo da parte di minorenni), l'omologazione delle macchine da gioco e il controllo del pagamento tramite le classiche gettoniere. A questo punto, è intervenuta A.D.M., la quale ha apposto i sigilli a tutte le apparecchiature delle tre sale Lan ed eSport controllate per mancato rispetto dell'articolo 110 commi 6 e 7 Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.). Tuttavia, la stessa Amministrazione, probabilmente per non suscitare allarmismi nel settore, ha poi precisato che tale attività di controllo ha interessato unicamente 4 esercizi commerciali "all’interno dei quali, a titolo oneroso, venivano messe a disposizione del pubblico apparecchiature da intrattenimento tra cui rientrano anche i c.d. videogiochi". Di queste, tre erano prive di licenze, autorizzazione e nulla osta sia per quanto riguarda l’hardware che il software. Una quarta sottoposta a controllo ha fornito tutta la documentazione amministrativa attualmente riconosciuta corretta per l’esercizio dell’attività di gioco nella sala LAN. Di conseguenza, in questo caso, l’ispezione amministrativa si sarebbe conclusa senza alcun rilievo né contabile né amministrativo. Quindi, sembra che non ci sia alcun pericolo per le sale LAN che possono continuare ad operare se in regola. Del resto, ADM asserisce di aver agito solo per accertare il rispetto delle norme attualmente vigenti al fine proprio di tutelare gli operatori del mercato delle sale LAN che "mettono a disposizione la strumentazione di gioco in modo legale e responsabile". Il titolare dell' eSport Palace di Bergamo, nella risposta affidata anche ad una richiesta di chiarimenti presentata all'A.D.M., ha rimarcato la inapplicabilità alle sale LAN delle regole esposte nel TULPS sottolineando che "i vecchi cabinati avevano il gioco installato mentre ora i videogiochi sono gestiti online su server dei publisher e vengono solo riprodotti sui Pc" e sarebbe impossibile omologarli "tanto più che si aggiornano ogni tre secondi". Inoltre si fa notare come gli eSport, gli sport digitali, siano riconosciuti dal Coni al pari delle altre discipline sportive. Come si può vedere, la questione è molto complessa. In primo luogo, il Comma 7 dell’articolo 110 del TULPS obbliga gli esercenti di questo genere di attività – intrattenimento attraverso prodotti elettronici ed elettromeccanici – ad omologare i vari macchinari fornendo alcuni dati precisi su hardware e software utilizzati e all’installazione di ‘sistemi di autorizzazione’ (le gettoniere, per intenderci). Omologazione che dovrebbe, in teoria, adeguarsi a delle regole stabilite proprio dall’ADM che, a questo punto, dovrebbe dettare linee guida per la produzione e l’installazione dei PC da Gaming e delle console (quali e con quali caratteristiche hardware e software) e al numero massimo di macchine che un singolo esercizio possa ospitare. Tuttavia, se questo è possibile – ed auspicabile – per quelle macchine utilizzate nelle sale VLT come videopoker e videolottery, lo stesso non è possibile per console e PC ‘normali’ il cui firmware è soggetto a costanti aggiornamenti. Nel caso dei PC, oltre alla componente driver, BIOS e sistemi operativi anche le componenti hardware vengono sostituite con una certa frequenza. Soprattutto, non erogando vincite in denaro, non dovrebbero, almeno in teoria, necessitare di particolari controlli atti ad evitare che il software installato venga modificato per truffare l’Agenzia delle Entrate e AAMS. Perché in alternativa sarebbe come chiedere a Microsoft, ad esempio, di mettere a disposiziome il codice sorgente dei propri OS Windows, così che le macchine possano essere “messe a norma”. In conclusione, questa decisione di ADM rispecchia da un lato ancora la scarsa conoscenza del fenomeno degli eSports, dall'altra il "vuoto normativo" nel settore, che può condurre a interpretazioni troppo restrittive delle norme vigenti, nonostante le sale LAN non siano una novità (in circa 10 anni ne sono nate un centinaio) e nonostante le moltissime fiere, come la Games Week che ogni anno si tiene a Milano. Alla prossima puntata di una telenovela che si prospetta lunga e complicata.