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Il futuro alle porte

La legge di Stabilità 2016 “porta al bilancio pubblico risorse aggiuntive per 16,7 miliardi nel 2016, distribuite fra 6,6 miliardi di maggiori entrate, 6,9 miliardi di minori spese correnti e 3,2 miliardi di minori spese in conto capitale“.

È quanto evidenzia la Corte dei Conti nel Rapporto 2016 sul Coordinamento della Finanza Pubblica, dove si sottolinea che “dal lato delle maggiori entrate, le misure quantitativamente più rilevanti sono quelle relative alla voluntary disclosure sui redditi e sui patrimoni detenuti all’estero e al settore dei giochi. Per i giochi si prevedono diversi interventi per un gettito complessivo di 1,8 miliardi di euro nel 2016 e 1,1 miliardi all’anno nel biennio seguente“.

I tecnici hanno evidenziato inoltre che “tra i cambiamenti subiti dalla legge di Stabilità nel corso del suo iter parlamentare, la tassazione dei giochi, con l’abrogazione della norma che stabiliva dal 2015 la riduzione dei compensi spettanti ai concessionari e agli altri operatori di filiera della raccolta del gioco, con una riduzione di entrate per 500 milioni di euro, compensate da un aumento più forte di quello originariamente stabilito delle aliquote del prelievo erariale e dalla riduzione della percentuale minima destinata alle vincite dal 74 al 70 per cento”. Questi dati resi noti dalla Corte dei Conti mettono in risalto ancora una volta come l’industria sana dei giochi – con il gettito incrementale di 1,8 miliardi di euro 2016 e di circa 1,1 miliardi di euro all’anno per il biennio 2017/2018 – rappresenti una parte rilevante delle entrate erariali. Queste somme diventano ancora più importanti se si pensa come, oltre al gettito erariale, l’industria dei giochi garantisca anche un notevole indotto di forza lavoro.

I dati sull’industria del gioco relativi al 2014, parlano di un totale di 127.360 dipendenti oltre a quelli impiegati nelle ricevitorie. Numeri in crescita quelli del 2015. Nell’anno appena trascorso si contano 146mila persone impiegate nel settore del gioco, cui si aggiungono i 50mila posti legati al mondo ippico. Numeri in sintonia con il volume d’affari generato dall’industria del settore di circa 18 miliardi di euro nell’ultimo anno, su un movimento complessivo – ma non spesa da gioco, si badi bene – vicino ai 90 miliardi di euro. Cassieri di agenzie, direttori di sale, addetti al cambio; a queste figure lavorative se ne stanno affiancando altre legate all’evoluzione digitale del gaming: il gaming manager del web, il web designer, i programmatori di software e app specializzati, il dealer on video, il commentatore tecnico dei tornei internazionali. La nascita di queste figure è, secondo alcuni, un segnale che il gioco on line sarà destinato sempre più a competere con il gioco terrestre.

Era il 2005 quanto venne lanciata, almeno in Italia, la prima modalità di raccolta on line delle scommesse a cui tutti guardavano con diffidenza; si rammenta a tal proposito che i titolari delle concessioni sportive con scadenza al 30 giugno 2012 potevano raccogliere in via sperimentale solo le scommesse. Dopo il 2006 con il bando Bersani, introdotti anche gli skill games avvenne la consacrazione dell’on line italiano, presto divenuto il modello da imitare in tutta Europa. E sono in molti oramai a sostenere – dopo undici anni – che nel prossimo futuro l’on line detterà le regole del settore, anche di quello terrestre. Certo sta al legislatore, e per esso al regolatore, far sì che lo sviluppo sia sano. Per questo la prima cosa da fare è evitare normative maldestre. Bene quindi (id est legge di stabilità 2016) la censura dell’attività dei totem che dietro falsi concorsi e manifestazioni a premio in realtà offrono gioco d’azzardo, che canalizza il gioco in circuiti illeciti e sfugge all’erario. Si distingua meglio però, in quanto quello che è necessario fare è progettare un futuro serio e più sicuro nell’ambito del gioco on line. Tali e tante le prospettive che rendono il lavoro di chi dovrà pianificare il settore sempre più complesso e di alta professionalità. Tra le priorità rientra di certo i flussi del denaro. A tal proposito merita menzione la conferenza che il 19 maggio si terrà a Praga in tema di Blockchain & Bitcoin. Una conferenza di carattere europeo dedicata al Bitcoin in tutte le sue applicazioni, anche con riferimento all’ambito del gaming. Nel corso della conferenza si parlerà, tra l’altro, dell’applicazione pratica della tecnologia Blockchain e della sua regolamentazione in Europa.

Il Blockchain consiste in una catena di operazioni nel sistema Bitcoin, che accelera le operazioni e le protegge dalle interferenze esterne. Sembra che gli addetti ai lavori si siano resi conto che questo sistema può aiutare a trasferire non solo il denaro, ma anche tutti i dati relativi alle transazioni poiché rende facile ottenere i certificati da agenzie statali e rende il sistema fiscale trasparente: ogni individuo che utilizza il Blockchain sa dove si trovano e dove vanno i propri soldi. Se mai questa modalità venisse effettivamente sdoganata, nell’applicarla anche nel settore dei giochi si potrebbero affrontare meglio molte problematiche connesse alla sicurezza delle transazioni on line, dove ad esempio spesso le carte di credito tradizionali vengono clonate da disonesti che utilizzano il gioco on line per mettere in atto le proprie truffe.

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