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I primi temi del 2011

Il 2010 ci ha lasciato con temi aperti sui quali molto si è discusso, di cui alcuni non hanno preso ancora vita, quali il poker cash e live e le nuove concessioni comunitarie, ed altri sono in itinere, come il bingo – salvato in extremis ma solo a tempo – la rete a terra ed i totem. Intanto anche in Europa (sia a Bruxelles, che nei singoli stati membri) si parla di gioco, soprattutto di gioco on line.

Michel Barnier, Commissario Europeo al Mercato Interno, nel rispondere all’interrogazione dell’europarlamentare Gilles Chichester (che aveva chiesto al Commissario se si potesse ipotizzare la formazione di un mercato unico europeo per il gioco on line) ha specificato che la Commissione cercherà di ottenere tutte le informazioni disponibili sulle normative emanate dagli Stati Membri, precisando altresì che ogni eventuale azione verrà effettuata all’esito della vasta consultazione sul gioco ondine, il Libro Verde, che dovrebbe essere pubblicato nei primi mesi del 2011.
La Commissione vorrebbe utilizzare i risultati della consultazione nelle discussioni con gli Stati membri, per consentire loro di rispettare pienamente gli obiettivi di interesse e tutela della fede pubblica e del consumatore, e di ordine pubblico, canalizzando il gioco – anche quello on line – in circuiti leciti e controllabili. Mentre si ipotizza quindi un mercato europeo per il gioco telematico retto da principi comuni – obiettivo ambizioso e non privo di ostacoli -, gli Stati membri che si sono portati avanti con la normativa sono alle prese con i problemi connessi all’attivazione pubblica del gioco on line. Sintomatico è il caso francese. Secondo fonti giornalistiche sembrerebbe infatti che al fine di combattere in modo efficace la dipendenza da gioco d’azzardo, oltre 65 parlamentari francesi hanno presentato una proposta di legge per limitare la comunicazione commerciale sui bonus offerti ai giocatori sui siti di gioco on line. Lo sviluppo della concorrenza – secondo i parlamentari – ha portato a pratiche commerciali sempre più aggressive, soprattutto in termini di bonus al momento della registrazione. La loro proposta di legge sarebbe mirata a limitare la comunicazione dei siti di gioco e scommesse on line, imponendo il divieto assoluto di qualsiasi forma di comunicazione che si riferisca ad offerte promozionali come un bonus al momento della registrazione. Sicuramente la pubblicità deve essere attenzionata nel settore del gioco, ed ecco perché nel nostro paese, come sempre all’avanguardia, sia una norma primaria (legge n. 401/89) che le circolari di AAMS impongono restrizioni ed indicazioni in merito. Chi non ha concessioni non può pubblicizzare la propria attività, e le campagne promozionali devono essere messe a conoscenza e supervisionate da parte dell’Amministrazione. Esiste comunque già un codice etico sulla pubblicità, così come esiste quello del consumatore che (nonostante i difetti) possono fare al caso anche per il gioco.
Si tratta a nostro avviso di non allarmarsi reagendo al nuovo con eccessi regolamentari, ma di applicare la normativa esistente con l’ausilio e il filtro dell’ente competente, AAMS da noi e ARJEL in Francia. E mentre gli altri Stati sono alle prese con i principi basilari da noi già consolidati da tempo, in Italia l’attesa è tutta per quei provvedimenti tanto annunciati, come i decreti attuativi della legge c. d. Comunitaria e quelli sul poker cash e live. Anche la paventata gara per nuovi punti di gioco a terra – di cui molti parlano ma nessuno sa – tiene banco nelle riunioni interne degli operatori, per definire quale possa essere la migliore politica per l’anno a venire. L’unico comparto ad avere con sofferenza ed ansia ottenuto un provvedimento è quello del Bingo terrestre (per evoluzioni su quello on line dovremo aspettare i menzionati decreti).

Rinnovate dunque a scadenza quelle modifiche che hanno permesso un rilancio delle sale, a scapito di un gettito erariale che però nel medio periodo – sempre che il provvedimento duri oltre i tre mesi ora previsti – dovrebbe riequilibrarsi: d’altronde per avere il latte e la vacca in salute, bisogna alimentarla, altrimenti deperisce e muore. E sebbene slot e VLT stiano dando nuova linfa agli operatori del Bingo, essenziale è stata proprio quella modifica ora rinnovata. Mentre è in corso la localizzazione delle sale dedicate all’intrattenimento nell’ambito del processo di messa a terra delle VLT, non si sopisce quantomeno nelle aule di giustizia la vicenda dei totem. Al contempo con l’entrata in vigore del decreto c. d. “mille proroghe” le modalità di accesso alla rete subiscono importanti variazioni. Vengono aboliti quasi tutti gli obblighi che gravavano sugli hotspot wi-fi pubblici dal 2005 per via del decreto c. d. “Pisanu”. Ed infatti gli esercenti degli internet point (che il decreto in menzione definisce quali “gli esercizi pubblici che forniscono l’accesso ad Internet in via principale”) non dovranno più identificare gli utenti e registrarne il traffico, mentre quelli che il servizio “lo forniscono in via accessoria” (i titolari ad esempio di bar e ristoranti) non saranno tenuti neppure a quest’obbligo, e potranno offrire la connessione wi-fi gratis senza più sottostare alle norme del decreto c. d. “Pisanu”.

Insomma, tra norme nuove – del settore e non – evoluzioni e orientamenti di mercato, è in corso uno sciame sismico che determinerà nel prossimo futuro i nuovi assetti del gioco, in Italia e in Europa.

L’articolo è stato pubblicato sul giornale bisettimanale “TS”

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