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La crescita dei VLT in Italia

Un recente rapporto sul mercato italiano del gioco, L'Italia in Gioco dell'istituto di ricerca italiano Eurispes, indica che ci sono circa 90.000 terminali di videolotteria (VLT) attualmente attivi nel mondo, che rappresentano il 4% di tutte le macchine da gioco del mondo. I VLT si trovano principalmente negli Stati Uniti, con 22.200 in Montana, 21.200 in West Virginia, 14.000 in Louisiana e 13.000 a New York e in Canada.

Si trovano marginalmente in Europa, che conta circa 10.000 terminali, soprattutto in Svezia e nella Repubblica Ceca. Se questi numeri sono affidabili, il lancio della nuova rete VLT in Italia, con oltre 56.000 macchine, dovrà essere considerato quasi una rivoluzione, il secondo realizzato da questo paese, dopo la creazione di un mercato dei giochi online attraverso le licenze.
Il certificato di nascita di questa operazione è il decreto n. 39/2009, soprannominato "Abruzzo", che ora è Legge 77/2009. La legge per "provvedimenti urgenti a favore delle popolazioni colpite dal terremoto di aprile 2009 nella regione Abruzzo e di altri urgenti interventi di protezione civile" e stabilisce l'avvio sperimentale di un sistema di gioco telecomandato costituito da VLT localizzati in siti dedicati. Gli operatori che già detengono le licenze (10 ad oggi) per eseguire il divertimento con macchine da gioco premio (AWP, ma "Newslots" secondo la definizione AAMS) disciplinate dalla legge sulla polizia (TULPS) sono state autorizzate dal Decreto del Monopolio di Stato (AAMS) del 6 agosto, 2009, per vivere testare le nuove VMLine. Ciascuno dei 10 operatori doveva indicare il numero di VLT che si desidera installare, ma questo numero doveva rientrare nel limite del 14% dei propri AWP esistenti. Gli operatori dovevano pagare 15.000 euro a macchina, o meglio per "diritto all'esercizio" di ogni VLT richiesto. AAMS, sulla base delle richieste degli operatori e dopo aver verificato i pagamenti della prima rata del pagamento di 15.000 euro, ha autorizzato la configurazione dei VLT in conformità al Sistema NewGaming determinato dal TULPS.
Il 15 settembre 2009, AAMS ha annunciato ufficialmente che il test del nuovo sistema di gioco terminerà entro il 30 marzo 2010 e che, pertanto, entro tale data gli operatori dovranno confermare il numero di VLT richiesti e ottenuti e il pagamento del secondo rata della tassa, da eseguire entro il 30 giugno 2010. Pochi giorni prima di questa stesura, la scadenza di marzo è stata posticipata al 30 aprile 2010.
Nel frattempo, i preparativi erano in corso febbrilmente - rapporti tra operatori, proprietari terrieri, salotti, negozi, magazzini, sale da gioco esistenti e così via; e discussioni multiculturali su interessi incrociati tra licenzianti dello stato primario e operatori tradizionali con esperienza nelle slot machine. Gli investimenti per partecipare a "OperazioneVLT" a qualsiasi livello sono sostanziali, e persino ottenere credito (o essere legati) non è più così semplice. Inoltre, i 10 licenziatari di Newslot hanno dovuto richiedere il credito bancario e/o di mercato, e il più debole di loro sarà obbligato a trovare accordi con i più forti. Per quanto riguarda i giocatori stranieri, a parte due o due giganti di questo settore, nessuno sembra avventurarsi da protagonista, cercando solo di vendere macchine qui e là, invece. AAMS, nel frattempo, si sta preparando a lanciare l'appalto che assegnerà le licenze a chi intende entrare nel mercato delle macchine da gioco come "operatori di rete". Naturalmente, una parte rilevante dei piani di business dei partecipanti all'offerta dovrà essere valutata sui VLT, nonostante il fatto che il mercato VLT deve ancora venire. In tema di gara d'appalto, il rinnovo delle 10 licenze di operatori esistenti è garantito dalla legge. Ma gli unici che sembrano licenziatari sono gruppi di operatori di macchine tradizionali che hanno adottato il cooperativemodel, come B-Plus (precedentemente Atlantis) e Gamenet-Criga nel passato recente. Le voci di interesse di pochi produttori di VLT non sono state ancora confermate; non c'è nulla di sostanziale all'orizzonte.
Entrando nei dettagli tecnici, il decreto AAMS del 22 gennaio 2010 (Gazzetta ufficiale n. 32,9 / 2/2010) specifica che i VLT devono avere una minimumbet di 50c, con un limite di 10 euro per partita. La vincita massima per partita esclusa - è pari a 5.000 euro, ma i pagamenti totali non possono essere inferiori all'85% di gettoni. Il jackpot è fissato su ogni sistema di gioco a un massimo di 500.000 euro, ma è limitato a 100.000 euro per sala da gioco singola. Inoltre, i siti dove i VLT possono essere localizzati sono definiti dalla legge: sale bingo, negozi di scommesse e sale da gioco dedicate (sei diverse categorie sono descritte nel Decreto). È obbligatorio, tuttavia, che i VLT siano collocati in locali in cui il proprietario ha ottenuto una licenza ai sensi dell'articolo 88 del TULPS. Una condizione che ha influito negativamente sul mercato è il fatto che il testo dell'articolo 88 afferma che la licenza è legata alle scommesse ed è concesso agli operatori di scommesse concessi in licenza (dal Ministero competente). Se la disposizione è interpretata in modo restrittivo, solo tre delle sei categorie di locali indicate dal decreto VLT potrebbero corrispondere a questa condizione (sale da bingo e negozi di scommesse). Tuttavia, questa non è l'intenzione dell'autorità. I due ministeri, infatti, stanno già lavorando al coordinamento.
Vediamo il risultato finale. Non molto tempo fa (l'anno 2000), hanno assistito l'Italia in una (frustrante) corsa all'oro verso sale da gioco e locali che potevano soddisfare le esigenze delle sale da bingo imminenti. Sulla base di questa esperienza, la prudenza è amust. Ma il mercato e il panorama legale di oggi sono molto diversi e possibilmente abbastanza belli da assorbire con successo le nuove sale da gioco orientate al VLT. L'era VLT è una nuova sfida per il mercato italiano, un'opportunità per i regolatori di ridisegnare il mondo della distribuzione e dell'accesso ai giochi nel territorio, e la possibilità di un ruolo da protagonista per i nuovi operatori.

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