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Italia: ritardi nel processo di licenza delle macchine

Nel mondo delle macchine da gioco, la grande domanda è cosa accadrà per quanto riguarda le licenze in Italia? Il giudizio in sospeso relativo a multe enormi inciderà sul mercato? Come dovrebbero avvicinarsi gli investitori e gli operatori stranieri?

Il problema deriva dal ritardo nel lancio della rete Newslot nel 2004. L'atto di licenza prevedeva il completamento della rete entro il 31 dicembre 2003, ma, come segnalato dal parere di esperti della Digit PA (l'autorità per la certificazione elettronica), i primi licenziatari hanno installato almeno il 90% dei dispositivi nel terzo trimestre del 2005, quando circa il 40% delle slot machine era già operativo. Il resto è stato installato nel terzo trimestre del 2006. In seguito a tale ritardo, la Procura Regionale della Corte dei Conti ha valutato una perdita di entrate per lo Stato pari a 90 miliardi di euro, per i quali, insieme ai licenziatari, alcuni individui erano considerati responsabili in solido.

La decisione della Corte dei Conti dell'11 novembre 2010, effettuata sulla base della consulenza di esperti rilasciata da Digit PA nel settembre 2011, ha fortemente ridotto i danni per i licenziatari. Qui riassumiamo le quattro questioni sollevate dalla Corte e le conclusioni pertinenti. I primi due riguardavano le difficoltà incontrate dai licenziatari e se tali difficoltà fossero prevedibili. Tra questi, il basso numero di linee telefoniche dedicate, la riluttanza degli operatori a concordare termini contrattuali con i licenziatari, il malfunzionamento di alcune slot machine. Le due domande successive sollevate dalla Corte dei Conti erano volte ad accertare se i licenziatari avessero rispettato tutte le disposizioni tecniche necessarie per il lancio della rete e se le caratteristiche tecniche del sistema centrale AAMS-Sogei fossero adatte al servizio.

Il 17 febbraio 2012 la Corte dei Conti ha emesso la decisione n. 214/2012 in relazione alle seguenti società: Atlantis World Giocolegale Limited spa, ora Bplus GIocolegale ltd, Snai spa, Sisal spa, Gmatica srl, Cogetech spa, Gamenet spa, Lottomatica Videolot Rete spa, Cirsa Italia srl, HBG srl e Codere spa e nel rispetto delle persone coinvolte al momento. La decisione ha riscontrato che i requisiti non erano stati rispettati pienamente.

Questi problemi sono complicati dalle diverse giurisdizioni coinvolte che sono state considerate come competenti. La decisione scaturisce da una disposizione della Procura della Corte dei Conti che aveva proposto un ricorso di mora contro AAMS - l'Autorità di gioco dei monopoli di Stato - perché non aveva attuato le sanzioni previste dalle convenzioni con i licenziatari.

In risposta, AAMS calcolò le sanzioni, principalmente tre, e le impose ai licenziatari. I licenziatari hanno impugnato davanti al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) queste sanzioni. La corte ha sospeso le sanzioni e quindi ha confermato l'appello. Ricorsi in cui poi è stato proposto dall'AAMS al Tribunale amministrativo superiore, il Consiglio di Stato. Nel frattempo, la Procura Regionale ha emesso le decisioni di responsabilità relative alla citazione in giudizio del 3 e 4 dicembre 2007 e che erano all'origine della decisione n. 214/12.

La decisione, pubblicata il 17 febbraio 2012, è arrivata quando il Consiglio di Stato aveva già annullato le disposizioni che AAMS imponeva le sanzioni. Tuttavia, la Corte dei Conti ha emesso una decisione sul presupposto che il comportamento dei licenziatari e dei dirigenti in quel momento aveva portato all'inefficienza e non al principio dell'applicazione delle sanzioni. Sulla base delle sentenze della Corte di Cassazione, la Corte dei Conti ha ritenuto che la questione rientri nella loro giurisdizione. Nell'aprile 2012, i soggetti hanno impugnato la decisione contro la sede centrale della Corte dei Conti. È peculiare che a seguito della presentazione del ricorso, l'effetto della decisione n. 214/2012 è stato sospeso. Nelle decisioni civili, il fatto di presentare un ricorso non sospende l'effetto della decisione impugnata.

In realtà, la decisione in questione non deve essere applicata. Sarà invece sostituito dalla seconda decisione, presumibilmente imponendo importi inferiori, anche se mantenendo una condanna. C'è un altro fattore che potrebbe ulteriormente modificare la portata delle sanzioni: l'amnistia contabile.

Chiaramente, in questo caso, le parti dovrebbero rinunciare all'appello. Anche se in un ambito definito, il problema deve ancora essere adeguatamente "quantificato". Paradossalmente, i licenziatari condannati potrebbero essere tenuti a pagare gli importi imposti stabiliti nella decisione della Corte dei conti, oltre a quanto eventualmente imposto dal TAR (o presumibilmente dal Consiglio di Stato, in caso di ricorso).

I paragrafi 35 e 36 dell'articolo 24 del decreto legge n. 98 del 6 luglio 2011, definiscono il 30 settembre 2011 quale termine per l'avvio delle procedure di concessione in licenza dei nuovi operatori di slot machine (rete per la gestione informatizzata dei giochi legali) come previsto dall'articolo 14bis, comma 4 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 640 del 26 ottobre 1972 dal Ministero delle finanze - Autorità di monopolio statale. Pertanto, l'appello ufficiale per le offerte è stato rilasciato l'8 agosto 2011 e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea l'11 agosto 2011.

Il 23 dicembre 2011 è stata pubblicata la lista provvisoria di 13 assegnatari: 10 rinomati licenziatari più R.T.I. R.B.Holding s.r.l., R.T.I. Merkur Interactive Italia s.p.a., e R.T.I. Jackpot s.p.a. / Intralot S.A.

Attualmente tutti e 13 i licenziatari hanno superato i test tecnici, ma le tre nuove licenze non sono state ancora firmate o attivate, mentre quelle "vecchie" sono ancora operative sulla base delle licenze precedenti.

Sicuramente gli eventi giudiziari finora hanno rallentato il processo di attivazione delle nuove reti. Tuttavia, l'industria è viva e vegeta.

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