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ISS, Sbordoni: "Ricerca importante, ma va letta insieme ad altri fattori"

"I dati sulla diffusione del gioco patologico che emergono oggi dalla ricerca dell'Istituto Superiore di Sanità ‎sono importanti, ma vanno letti insieme a altri dati". Così commenta ad Agimeg Stefano Sbordoni, avvocato esperto di Gaming, a margine della presentazione.

"Emerge ad esempio che le zone del Paese in cui c'è una diffusione maggiore di comportamenti a rischio" osserva, "sono ad esempio quelle in cui ci sono bassi indici di occupazione, di sviluppo, di industrializzazione e meno infrastrutture e una minore presenza dello Stato". La ricerca rivela anche che l'area con le minori percentuali di giocatori tout court, e di giocatori a rischio sia il Nord Est, nonostante regioni come il Veneto e l'Emilia Romagna siano tra quelle con i volumi di gioco più alti. "In realtà è una conferma" obietta Sbordoni. "Sono Regioni in cui c'è una maggiore disponibilità di denaro, tassi più elevati di occupazione, più infrastrutture. Tutto questo fa supporre che gli abitanti – magari anche se spendono di più – giochino in modo sano, senza sviluppare comportamenti a rischio". E per Sbordoni in questo discorso si inserisce anche la concorrenza del gioco illegale: "Se l'offerta legale arretra, diventa meno competitiva, o comunque viene ostacolata, i giocatori si cercano il mercato illegale. E la ricerca dell'ISS dimostra che qui, le percentuali di giocatori a rischio sono il doppio rispetto al mercato legale".

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