Gioco, Legge Regionale Piemonte, per l' avv. Sbordoni incomprensibile l'ostruzionismo delle opposizioni consiliari alle sue modifiche
L'avv. Stefano Sbordoni, segretario generale dell' Unione Totoricevitori Italiani Sportivi, nell'intervista rilasciata ad Agimeg si dice "esterrefatto e sgomento per la veemenza ed il furore con cui le minoranze del Consiglio regionale del Piemonte si pongono sulla questione del mantenimento della forma attuale della legge regionale sul gioco".
Consiglio Regionale del Piemonte bloccato dall'ostruzionismo delle opposizioni (Movimento 5 stelle, Partito Democratico, Leu), le quali nei giorni scorsi hanno presentanto 50 mila emendamenti contro il progetto di riforma della Legge Regionale n. 9/2016 per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico presentato dalla attuale maggioranza consiliare (Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia). In sostanza, con questa riforma si vorrebbero dimezzare le distanze fra i luoghi «sensibili» e le sale slot, portandole da 500 a 250 metri e ridurre l’elenco dei luoghi a rischio cancellando, per esempio, le parrocchie, gli oratori, gli sportelli bancomat e gli istituti di credito. La nuova proposta, inoltre, elimina le limitazioni di orario alle macchinette da parte dei Comuni. La maggioranza in Consiglio regionale, a cominciare dal presidente della Regione Alberto Cirio, ritiene la legge del 2016 «troppo restrittiva e penalizzante sotto il profilo economico e occupazionale». L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano, del resto, negli ultimi mesi ha più volte sottolineato «la necessità di tutelare i posti di lavoro nel settore» messi fortemente a rischio dalle continue chiusure dovute all' emergenza Covid19. Secondo le opposizioni, invece, la Legge va bene così, in quanto, secondo i dati emersi dagli Studi della Direzione Sanità della Regione, da Ires Piemonte e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche presentati giovedì 28 gennaio nella seduta congiunta delle Commissioni Economia-Commercio, Sanità e Legalità, in Piemonte nel 2019, rispetto al 2016, il volume del gioco d’azzardo fisico (slot machine e video lottery) sarebbe diminuito di 572 milioni di euro (-11%), mentre nel resto d’Italia la riduzione, iniziata nel 2019, ammonterebbe a 18 milioni di euro (-0,03%). L' avv. Stefano Sbordoni, nell' intervista rilasciata ieri ad Agimeg, ha evidenziato che il comportamento ostruzionistico delle opposizioni consiliari piemontesi sia più una "questione di sopravvivenza politica che porta ad urlare forte per mantenere la visibilità" piuttosto che una obiettiva valutazione di questa proposta di riforma, la quale, pur nel rispetto dei principi sulla prevenzione ed il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico per tutelare le fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione, è improntata ad una maggiore tutela economica dei tanti operatori del settore e dei molti posti di lavoro che l'emergenza Covid19 sta mettendo in grave pericolo. Secondo l'avvocato Sbordoni, tale comportamento delle opposizioni all'interno del Consiglio Regionale del Piemonte "è il tipico esempio di ciò di cui non abbiamo bisogno: interessi locali totalmente svincolati dalle vere necessità del luogo e del paese. Una tale difesa della legge mi porta a pensare che sia l’unica legge rimasta della precedente legislatura e quindi sono legati ad essa. Infine, ritengo che sia una fortuna che non siano più loro ad amministrare la regione vedendo il modo con cui stanno affrontando la questione sulla legge che regolamenta il gioco”.