Giochi, Sbordoni (Utis): Tanti annunci, serve atteggiamento più distaccato
Ci dovrebbe essere "un atteggiamento distaccato dal pathos del momento. Bisogna pensare nel medio termine e nell’ottica di quelle che saranno le vere determinazioni future sul settore. Questi sono annunci, sovrapposizioni di opinioni, dichiarazioni d'intenti più o meno battagliere, fondate più che altro su necessità comunicative".
Lo sottolinea al VELINO il segretario dell’Utis (Unione toto-ricevitori italiani sportivi), Stefano Sbordoni, dopo l'ennesimo rinvio in Conferenza Unificata della discussione sul riordino dell’offerta di gioco sul territorio nazionale. "Ognuno faccia il suo lavoro", aggiunge il segretario Utis che ricorda come il dibattito sulle slot fuori da bar e tabaccherie “non mi entusiasma. La riduzione del parco macchine del 30 per cento era già stata decisa nella scorsa Stabilità. Non credo ci sia bisogno di tutti questi annunci", ma "gli interessi della comunità non si fanno a spese di qualcun altro", tanto più se "nessuno ha mai tirato fuori i numeri" del problema.
Il segretario Utis ricorda poi come sono "più negativi gli effetti di una regolamentazione a macchia di leopardo priva di una sostanza scientifica valida e l’ignavia del governo piuttosto che le leggi che regolamentano con sufficiente precisione quello che deve essere il settore nei prossimi anni" ma che restano in sospeso. Il settore nel frattempo "resta ostaggio degli enti locali". Nelle prossime settimane in attesa dell'intesa in Conferenza Unificata si inizierà a discutere della Manovra che si incrocerà a sua volta con il referendum sulla riforma Costituzionale. "Il settore si ritrova suo malgrado a inseguire scadenze politiche e viene sbatacchiato da una scadenza all’altra. Credo che se non si disfa può trovare il suo equilibrio, ma a patto – conclude Sbordoni – di non cedere a tentazioni di lotte fratricide".