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Giochi, Sbordoni (Utis): "Poste basi per piattaforma unitaria filiera"

Lo "sforzo si deve fare, la buona volontà c'è. Bisogna individuare una piattaforma unitaria della filiera in risposta alla bozza del decreto della Delega fiscale e alle incongruità contenute nella Legge di Stabilità. Ieri a Rimini si è aperta la discussione fra le parti che certo non si poteva esaurire in un unico incontro". Così al VELINO il segretario generale dell’Utis (Unione totoricevitori italiani sportivi), Stefano Sbordoni.

L'obiettivo è redigere un documento congiunto che sia la risposta del settore ai due provvedimenti, e che sia sintesi della posizione di tutta la filiera. "Una filiera – ricorda Sbordoni – che è parte dello Stato. Toglierle alimento, vuol dire perciò toglierlo allo Stato, non solo in termini di entrate ma anche di controllo ed equilibrio del territorio. L'ipotesi di gestione affidata agli enti locali non è servita a nulla, non hanno le competenze per gestire questa attività e dunque si rischia una deriva pericolosa. Come diceva Menenio Agrippa se le braccia scioperano il corpo muore". Per questo serve uno "sforzo" per "trovare un punto di equilibrio" fra tutte le parti della filiera dei giochi "anche se alcune in questo momento si sentono in pericolo e hanno paura di essere cancellate". L'obiettivo per il segretario generale dell'Utis è che "le attività svolte da tutte le parti siano economicamente sostenibili, altrimenti si può andare incontro a pericolose derive". A proposito del rinvio al primo aprile della discussione dei ricorsi contro la tassa da 500 milioni prevista dalla Legge di Stabilità deciso oggi dai giudici del Tar del Lazio Sbordoni aggiunge: "Può essere utile per trovare il punto di equilibrio per la sopravvivenza del settore" e non "deve essere utilizzato in modo distruttivo. È il momento di costruire, non di farsi travolgere dai venti di contestazione della pubblica opinione che si fondano su basi non del tutto, o solo parzialmente, credibili, né dai venti di guerra fra le parti del settore stesso, perché queste parti sono organi di uno stesso corpo".

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