L'ippica nazionale e le 16 corse giornaliere
Una settimana fa, lunedì 16 giugno 2008, è entrato in vigore il Decreto Interdirettoriale del 3 giugno u.s., disposto dal Direttore Generale dei Monopoli di Stato di concerto con il Capo Dipartimento delle politiche di sviluppo economico e rurale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che ha previsto la possibilità di elevare fino a 16 il numero giornaliero massimo delle corse di cavalli svolte in due o più ippodromi, sulle quali si effettuano le scommesse dell’ippica nazionale (art. 1, comma 1, del Decreto Interdirettoriale del 3 giugno 2008 “Le formule di scommessa istituite ai sensi dell’art. 1, comma 498, della legge 30 dicembre 2004 n. 311, possono essere effettuate su un numero giornaliero massimo di 16 corse di cavalli, che si svolgono in due o più ippodromi” ).
L’ampliamento del numero dei concorsi ippici giornalieri ha lo scopo: di allargare la visibilità del movimento ippico nazionale con un’offerta di gioco più ampia che dovrebbe consentire agli appassionati una scelta quotidiana più ponderata dei pronostici su cui cimentarsi; di incrementare le entrate erariali, infatti tanto che nelle parte finale delle premesse del decreto si legge: “CONSIDERATA l’opportunità, nel prevalente interesse pubblico all’incremento del livello delle entrate erariali e delle quote di prelievo di cui all’art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica 8 aprile 1998 n. 169, di elevare il numero delle scommesse ippiche a totalizzatore istituite ai sensi dell’art. 1, comma498, legge 30 dicembre 2004 n. 311, giocate nella settimana”. Nei punti di vendita dei giochi pubblici si dovrebbe iniziare a scommettere, dapprima su nove o dieci corse (è infatti auspicabile non iniziare immediatamente con le 16 corse).
Ad aprire sarà la “Tris del caffè”, chiuderà la giornata la Tris ordinaria serale. Le altre sette/otto corse, con numero di partenti variabile tra i 10 e 20, saranno riversate nel totalizzatore che gestisce l’Ippica Nazionale e seguiranno pertanto le norme relative alle scommesse previste per le corse Tris. Sulla sola corsa Tris ordinaria, l’ultima della giornata, sarà possibile effettuare nei giorni di martedì, mercoledì, giovedì e venerdì scommesse sul quartè e nei giorni di mercoledì e venerdì anche sul quintè. Il campo dei partenti dell’Ippica nazionale verrà pubblicato due giorni prima dello svolgimento delle corse e sarà composto da corse che si disputeranno, di norma, su due ippodromi. L’accettazione delle scommesse sarà aperta successivamente alla chiusura della scommessa del giorno precedente (comunicazione AAMS del 13 giugno u. s. prot. n. 2008/23307/giochi/SCO). Le novità introdotte dal decreto in esame sono state accolte dagli operatori del settore con perplessità. Se lo scopo del provvedimento del 3 giugno era quello di rilanciare l’Ippica Nazionale e di invertire il trend negativo della raccolta, per alcuni ciò era attuabile con modifiche sostanziali sulla qualità e sulla formula del prodotto, non già tramite la moltiplicazione dei concorsi. L’ampliamento dell’offerta giornaliera potrebbe ingenerare disorientamento nei giocatori, piuttosto che determinare un aumento degli incassi.
Nei primi cinque mesi del 2008 la Tris ha raccolto 184,8 milioni di euro, contro i 226,2 milioni dell’analogo periodo del 2007 (dalle scommesse ordinarie, Vincente e Accoppiata, si è invece avuta una raccolta pari a 869 milioni di euro). Da gennaio a maggio, Quarté e Quinté hanno incassato rispettivamente 23,8 e 11,4 milioni.
Difficile tirare conclusioni nette. Di certo la filiera dell’ippica è talmente intricata che intervenire sulla sola attività di scommessa potrebbe rivelarsi insufficiente.