Due membri del parlamento Europeo lo scorso 20 novembre hanno presentato un’interrogazione scritta, chiedendo alla Commissione di “pronunciarsi in maniera univoca e definitiva circa la conformità del sistema regolamentare afferente l’attività di esercizio e di raccolta delle scommesse adottato dallo Stato italiano rispetto alla prescrizioni del trattato UE e, conseguentemente, pronunciarsi, a tutela della concorrenza e della parità di trattamento, circa il comportamento distorsivo della concorrenza attuato dall’operatore inglese Stanley, il quale in assenza di concessione, continua ad attivare in Italia punti di raccolta non autorizzati a scapito dell’osservanza di regole certe e condivise e a danno degli operatori che per esercitare il servizio hanno effettuato ingenti investimenti e prestato adeguato garanzie fideiussiorie?”.
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