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Giurisprudenza comunitaria

Le possibili conseguenze di una sentenza negativa della Corte di Giustizia

Nel corso dell’udienza del 7 marzo scorso davanti ai giudici della Corte di Giustizia i singoli Stati membri hanno avuto modo di esprimere, anche attraverso il deposito di memorie scritte, le loro opinioni, prendendo una posizione abbastanza unanime: le disposizioni del Trattato in materia di libera prestazione dei servizi e di libertà di stabilimento non ostano ad una normativa nazionale in base alle quale è vietato, sotto minaccia di sanzioni penali, esercitare senza l’apposita autorizzazione rilasciata dallo Stato membro interessato (nel caso di specie l’Italia), attività nel settore della raccolta, dell’accettazione e della trasmissione delle scommesse.

Il decreto di inibizione

L’inizio di questa seconda settimana di febbraio è decisamente caratterizzato dalla pubblicazione del tanto atteso (chi più, chi meno..) provvedimento che inibisce ai bookmakers, stranieri e non, privi del titolo concessorio, di utilizzare i servizi di rete offerti dai vari fornitori (access provider, service provider, e content provider) per effettuare la raccolta dei giochi riservata allo Stato.

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