Gli emendamenti del decreto incentivi
I lavori di conversione del decreto legge c.d. “incentivi”- la legge dovrà essere emanata entro il 26 maggio, o, il decreto perderà la sua efficacia – si prospettano interessanti. Non credo che il Legislatore si farà sfuggire la possibilità di intervenire al di là degli articoli del decreto stesso, come è immancabilmente accaduto ogni qual volta si è normato sui giochi: l’occasione insomma è troppo ghiotta.
E non crediamo che anche qualora venisse redatto un Testo Unico, in cui potrebbero convergere tutte le numerose leggi che regolano questo settore sin dal 1948, questa pratica cambierebbe. In ogni finanziaria, in ogni decreto legge, che il governo emana per diverse esigenze, si attuano piccole rivoluzioni nel comparto dei giochi. Ed ecco il decreto incentivi, nato in sordina ed ora corteggiatissimo, al quale sembrerebbe che qualcuno voglia affidare l’ingrato compito di dare delle svolte decisive.
Per il momento sono 518 gli emendamenti presentati al Decreto Incentivi in trattazione davanti alle Commissioni VI e X della Camera (Gli emendamenti potrebbero essere bocciati o anche ritirati, e dovranno comunque essere oggetto della approvazione finale da parte del Senato e del Parlamento), di cui solo alcuni coinvolgono l’art. 2. Un emendamento presentato dalla maggioranza riguarda il comparto delle NewSlot: si chiede che venga posticipato al 30 giugno 2010 (si rammenta che ai sensi dell’art. 3, comma 1, del decreto direttoriale 15 settembre 2010. Prot. n.1079/GV, l’avvio della procedura di selezione era previsto entro il 30 aprile 2010 –“Al termine della procedura di informazione comunitaria del progetto di decreto recante la disciplina dei requisiti per la sperimentazione e l’avvio a regime dei sistemi di gioco istituiti dall’art. 110, comma 6 b) del T.U.L.P.S. (VLT), con bando da pubblicarsi nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, AAMS procederà ad indire, entro il 30 aprile 2010, una procedura di selezione aperta per l’affidamento in concessione delle reti di cui 14-bis, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n.640, e successive modificazioni”) l’avvio da parte dell’Amministrazione delle procedure per il nuovo affidamento in concessione della rete AWP e VLT. Lo slittamento parrebbe necessario ed inevitabile in conseguenza del “protrarsi per motivi tecnici della sperimentazione dei sistemi di gioco” e per “determinare la certezza delle condizioni di affidamento dell’esercizio e della raccolta degli operatori interessati”. Il protrarsi della sperimentazione e la mancata conclusione dell’omologazione di almeno un sistema di gioco “determina la difficoltà di predisporre un capitolato tecnico pienamente affidabile”: il ritardo sarebbe stato prodotto dalla “necessità di sottoporre al preventivo vaglio della Commissione Europea i decreti tecnici attuativi”.
Anche per l’altro settore “caldo” del gaming ci sono novità: infatti sarebbe stato chiesto nello stesso emendamento che la raccolta dei giochi pubblici sia fatta esclusivamente nelle sedi e con le modalità previste dalla convenzione di concessione “con esclusione di qualsiasi altra sede, modalità o apparecchiatura che ne permetta la partecipazione telematica”. L’emendamento – con forte impatto sulla attuale distribuzione a mezzo totem e PDC – andrebbe ad integrare quanto disposto dalla Legge Comunitaria 2008.
Ancora, nell’emendamento viene proposto che il rilascio della licenza prevista dall’articolo 88 Tulps, per gli esercizi in cui si raccoglie gioco, avvenga solo “a seguito del rilascio ai titolari dei medesimi esercizi di apposita concessione”. Dove, se ciò ponesse fine fine alle numerose richieste avanzate dai CTD collegati a bookmaker privi di licenza italiana, sarebbe dirimente. Avrebbe però un impatto forte anche sulla futura rete delle VLT, per la quale – sui luoghi deputati – ancora non si trova la quadra tra norma primaria, decreto attuativo e Ministero degli Interni, quadra che riguarda (ricordiamolo bene) anche e soprattutto il gettito simato in relazione ai costi di acquisto dei diritti d’esercizio, la cui seconda rata è in scadenza.
Sempre nelle integrazioni proposte, viene richiesta l’esclusione del lotto, delle lotterie istantanee o tradizionali e dei concorsi pronostici dalla normativa sull’antiriciclaggio che impone di registrare i dati personali dei giocatori per movimenti di denaro superiori ai mille euro (l’esclusione interesserebbe l’offerta dei giochi anche in modalità telematica), oltre all’ abolizione del comma dell’art. 2 che prevede di eliminare i canoni di concessione che gli operatori impongono, in cambio di servizi, ai punti vendita che raccolgono gioco. Nel mare delle proposte di modifica agli emendamenti si richiede la attesa e sperata razionalizzazione dell’organico MEF per procedere con la creazione dell’Agenzia per Giochi (tecnicamente un’agenzia fiscale). Razionalizzazione che avverrebbe tramite il trasferimento a seguito di domanda, con priorità verso l’Aams, di personale già nell’organico del Ministero.
Queste le più eclatanti modifiche che riguardano il settore, ipotizzando che quelle approvate confluiscano nella legge di conversione del decreto incentivi, e non trovino invece casa in altri progetti di legge in lavorazione. Si pensi alla comunitaria per il 2009 in esame al Parlamento. Altrimenti anche quest’anno dovremmo attendere l’estate inoltrata per meglio comprendere il futuro prossimo dei giochi e delle scommesse.